Moto Club Motolampeggio. Grande successo per la “1000 Sassi 2023”

Il fascino della scoperta di luoghi meravigliosi ed inesplorati; il piacere della guida al di fuori dell’asfalto; il “profumo” dei rally e delle avventure africane; il relax derivante dalla mancanza della competizione.

C’è tutto questo (e anche molto altro) nella 1000 Sassi, evento di mototurismo adventouring, ormai un grande classico del motociclismo fuoristrada non agonistico, ideato dal promoter romano Daniele Alessandrini  (presidente del Moto Club Motolampeggio e creatore anche del Trofeo Italiano Amatori e della 20.000 Pieghe) e andato in scena quest’anno dal 25 al 27 maggio in Toscana e in Umbria, con Arezzo e Assisi sedi di tappa.

Un’edizione particolarmente sofferta alla vigilia, a causa delle pessime condizioni meteo che nella vicina Romagna hanno prodotto danni gravissimi e che, a causa delle abbondanti piogge, hanno costretto lo staff a rivoluzionare i percorsi (ed a rifare quindi le tracce), compresi i punti di ristoro, ad appena una settimana dallo start. Perfino la sede di accoglienza, il bellissimo parco “Il Prato”, è stato reso inagibile dalle precipitazioni, obbligando gli organizzatori a spostare il “village” nella zona dello stadio, rivelatasi alla fine comunque accogliente e funzionale.

Dunque un super-lavoro, lottando contro il tempo, che ha richiesto un ingente sforzo organizzativo ed economico, avendo due obiettivi principali: non annullare l’evento, per non far perdere nemmeno un euro agli iscritti e proporre percorsi fattibili e senza fango (forzatamente allungati quelli delle prime due tappe ed accorciato quello della 1000 Sassi One Day). Lo sforzo è stato ripagato sia dalla grande partecipazione di motociclisti e dal gradimento da loro espresso, a stragrande maggioranza, sia delle condizioni meteo che, nei tre giorni, hanno regalato sole caldo e cielo sereno.

Tra il parco “Il Prato”, a cento metri da Piazza Grande, e il parcheggio dello stadio di Arezzo, la differenza è evidente. Ma, a parte la necessità di dotarsi di un potente (e costoso) generatore di corrente, l’ampiezza dell’area ha consentito di svolgere in piena libertà e comodità le operazioni di accoglienza e di registrazione che sono andate avanti per tutto il pomeriggio in un clima di allegria e senza file.

Al momento di trasferirsi in centro, per la cena – ancora una volta di altissimo livello – ospitata nella piazza centrale, sotto le logge del Vasari, si è di nuovo presentata la pioggia che, per intuibili motivi, ha impedito la già programmata esibizione del gruppo storico della Giostra del Saracino, con sbandieratori e musici.

L’ampio porticato, che ha accolto tutti i partecipanti, è stato anche la sede ideale per un succoso briefing, tenuto da Daniele Alessandrini e da Luca Viola, responsabile dei percorsi. Per il resto, in un clima di grande cordialità ma anche di impazienza per lo start ormai imminente, ha prevalso su tutto l’eccezionale qualità della cena.

Giovedì 25 maggio, 1.a tappa, Arezzo-Assisi

Si parte con oltre 200 partecipanti, iscritti alle tre giornate. La necessità di ri-tracciare il percorso, evitando il fango e i tratti resi difficoltosi o impraticabili dalle abbondanti piogge, ha comportato un allungamento della tappa, arrivata a ben 285 km. Gli itinerari panoramici ed un susseguirsi di bellissime strade sterrate hanno fatto gioire i partecipanti, un unico tratto in salita, leggermente più impegnativo degli altri, ha dato un po’ di pepe alla frazione, ma nulla di importante visto che è stato superato da tutti, anche da chi era alla sua prima esperienza.

Apprezzatissima la proposta per la pausa pranzo, presso il Ristorante Parco Coppo di Gubbio (PG), che ha proposto alcune specialità della cucina umbra, tra cui lasagna bianca tartufata e capriolo in salmì con la tipica “crescia” eugubina, una focaccia dall’inconfondibile sapore.

Davvero spettacolare poi l’attraversamento delle stradine del centro di Assisi, con l’arrivo in Piazza del Comune, spazio centrale dell’antica città di San Francesco, dove la maggior parte dei partecipanti si è fermata per bere qualcosa e godere delle bellezze storiche ed artistiche di quell’area urbana.

Venerdì 26 maggio, 2.a tappa, Assisi-Arezzo

La seconda tappa parte dallo stadio degli Ulivi di Assisi, sopra un bellissimo prato, dietro la porta del campo di calcio. Anche in questo caso la frazione, necessariamente rifatta, presenta un chilometraggio leggermente più lungo di quanto inizialmente previsto. Panorami bellissimi, a detta dei partecipanti, caratterizzano il percorso e la soddisfazione è palpabile. Gradevole lo spuntino dell’ora di pranzo ma penalizzato da tempi di attesa che per alcuni si sono rivelati molto lunghi.

La cena è stata offerta nel village, adiacente allo stadio di Arezzo, con una proposta gastronomica buonissima ed abbondante, con birra e vino a volontà ad accompagnare i piatti. Unico neo aver concentrato 400 persone in un tempo troppo ristretto, andando a creare così un’attesa molto lunga.

Sabato 27 Maggio, 3.a tappa, Arezzo-Arezzo

Ai 210 partecipanti dei due giorni precedenti, se ne aggiungono altri 160, ovvero coloro che hanno aderito alla formula “one day”. Bellissimo percorso, con molto sterrato panoramico e facile da percorrere, fino al punto-ristoro dove, nello spazio messo a disposizione dal Circolo ENAL di Cortona, in molti hanno apprezzato un classico della gastronomia della Val di Chiana aretina, il panino con la porchetta, accompagnato da bevande dolci e caffè; erano state previste proposte alternative per tutti i regimi alimentari.

Questa tappa era l’unica che aveva una variante “facoltativa” di una certa difficoltà che portava allo storico cippo in memoria del grandissimo campione della Dakar Fabrizio Meoni, nativo di Castiglion Fiorentino.

Dopo lo spuntino, la traccia era purtroppo breve, in quanto accorciata causa piogge e con un po’ troppo asfalto.

All’arrivo ad Arezzo, presso il village della 1000 Sassi, pranzo per tutti con offerta di cibi molto generosa e senza limiti di bis. In realtà il pasto si è protratto fino alle 19.00, assecondando i tempi di ciascun partecipante.

Sono state poi assegnate a tutti i presenti le medaglie individuali di partecipazione nominative ed infine premiate le moto Vintage (moto Over 20), Storiche (moto Over 30) e Rally (insindacabilmente, la più bella in questa categoria). I riconoscimenti sono stati assegnati a Carlo Di Grandi (Cagiva Elefant 900) per la Vintage, a Simone Biondani (Suzuki DR 350) e Daniele Lorenzo Bosisio (Cagiva Elefant 900), primi ex-equo nella cat. Storiche, mentre lo stesso Bosisio ha ricevuto il premio per la cat. Rally.

Le due Cagiva premiate, che hanno suscitato interesse ed ammirazione, sono accomunate da una storia molto simile; si tratta infatti di moto che hanno realmente disputato la Dakar e che sono state sottoposte ad un restauro conservativo tendente cioè a riportarle, quanto più possibile, alle condizioni originarie. La loro presenza ha attribuito prestigio alla 1000 Sassi 2023.

La Elefant del sessantenne siciliano Di Grandi, residente a Londra, dove opera in campo finanziario, e praticamente a digiuno di guida in moto, è una SP2 del ’96 che disputò la Granada-Dakar (vinta da Edi Orioli, con la Yamaha) con il francese Jean-Marc Thome; la stessa moto tornò a percorrere le piste africane nel 2004 con un non meglio identificato pilota di nome Mayor.

La Elefant del sessantaquattrenne comasco Bosisio, dirigente d’azienda, è invece una SP1, ovvero la prima versione del bicilindrico Ducati 900 ed è il mezzo con cui lo spagnolo Jordi Arcarons, nel ’94 (edizione in cui la manifestazione portava il nome di Parigi-Dakar-Parigi), lottò fino all’ultimo metro per contendere il successo a Edi Orioli, suo compagno di marca. Di moto come questa si calcola che non ve ne siano in circolazione più di quindici. Bosisio, profondo appassionato della Elefant (ne possiede sette) è l’artefice della ricerca di queste leggendarie Cagiva e del loro restauro; era di sua proprietà anche la SP2 poi ceduta a Di Grandi.

La 1000 Sassi 2023 by Motolampeggio ha fornito a tutti i partecipanti assistenza meccanica gratuita, intervenendo gratuitamente per la riparazione di forature, per risolvere inconvenienti tecnici e per le conseguenze di scivolate e cadute. E’ stata inoltre messa in campo un assistenza medica “al top” con 3 auto-ambulanze, di cui due 4×4 e una stradale, e due medici rianimatori in moto lungo il percorso.

Un contributo ormai irrinunciabile alla gestione “in sicurezza” della manifestazione lo dà l’app Whip Live, facile da usare, sempre più familiare per i motociclisti, che hanno potuto fruire dell’assistenza in loco di un tecnico che ne ha illustrate uso e funzionalità.

Il gruppo era preceduto da una jeep apri pista mentre sugli itinerari operavano quattro mezzi di recupero. Con il personale di segreteria e quello addetto ai servizi televisivi e fotografici si arriva ad un totale di 34 persone!

Tra i partecipanti, Massimiliano Damiani, Racing Manager di Pirelli Italia; Simone Folgori, Coordinatore Direzione Sportiva Federmoto (all’arrivo ad Arezzo: “Mi sono preso 24 ore di ferie, di stacco assoluto”; al rientro a casa, a Roma, dopo un po’ più di 24 ore: “Sono cotto ma contento, grazie a tutti”), entrambi su Yamaha Ténéré 700; Gaia Nannelli, fiorentina, nella vita Operatrice di Polizia Municipale a Lamporecchio (PT), la community dei motociclisti che vanno in moto tutto l’anno.

Presente anche la “dakariana” Silvia Giannetti, straordinaria sportiva a tutto tondo, con un impressionante curriculum da rallista.

Si è avvicinata tardi al motociclismo, nel 2000, con l’enduro. Ha poi disputato otto gare di Coppa del Mondo Cross Country Rally, in Tunisia, Sardegna, Egitto ed Abu Dhabi, prima di schierarsi al via della Dakar, nel 2010 e 2011, e portare a termine entrambe le volte la massacrante maratona. Ha anche effettuato viaggi in solitario (per esempio, Argentina-Cile-Perù-Bolivia e un po’ di Ecuador, 22.000 km in tre mesi) da cui ha tratto esperienze per iniziative di solidarietà che oggi porta avanti. Ha praticato tanti sport, in particolare il ciclismo che, sia su strada sia su sterrato, l’ha vista al via di competizioni fino al 2013. Oggi continua ad andare in bici come forma di allenamento per la moto.

Queste le sue parole: “Sono arrivata alla 1000 Sassi 2023 grazie ad un incontro casuale a Verona, a Motor Bike Expo, con Luca Viola che mi ha riconosciuta e mi ha invitata. Ho viaggiato in tandem con Mario Ciaccia, di Motociclismo, alternandoci in sella ad un’Africa Twin e ad una Transalp, ed è stata un’esperienza molto positiva ed estremamente piacevole. Per chi è abituato ad un certo livello di competizioni o comunque di percorsi, quelli della 1000 Sassi possono apparire fin troppo facili; ma mi sono resa conto che sono adeguati al livello medio dei partecipanti. Sono stata molto bene, ho visto un’organizzazione attenta e professionale, fatta da professionisti: il mio voto è 10, mi prenoto fin da ora per il 2024…e anche per la 20.000 Pieghe”.

Infine le parole del promoter Daniele Alessandrini: “Date le pessime condizioni meteo dei giorni precedenti l’evento, personalmente mi ritengo molto soddisfatto di quanto fatto e di come sia andato l’evento, sia per i tre giorni di sole di cui abbiamo beneficiato, sia per la riuscita in generale. Stiamo già lavorando all’edizione del prossimo anno e speriamo al più presto di poter indicare la base del quartier generale per soddisfare i tanti curiosi che ci chiedono “dove si farà?”.